Itinerario da svolgere a piedi o in bici per immergersi nella storia del piccolo borgo irpino, distrutto dal terremoto del 1930 e riedificato a poca distanza. L’itinerario si completa con la visita al museo etnografico di Aquilonia che ricostruisce la memoria del borgo contadino (distanza: 2,6 km; Durata: 2-3 ore)
- Parco archeologico di Carbonara
- Fontana di Carbonara
- Badia di San Vito
- Museo Etnografico di Aquilonia
Parco archeologico di Carbonara
Situato a meno di 2 km dal centro cittadino di Aquilonia, testimonia l’antico centro urbano. Fino al 1861 la città aveva il nome di Carbonara, distrutta dal terremoto del 1930, restano visibili la chiesa di San Giovanni e dell’Immacolata e Piazza Municipio. Dalle rovine del paese si gode anche di un affaccio sul lago artificiale di San Pietro e sul paese di Monteverde, al confine con la Basilicata, mentre più in là si scorge la vetta del monte Vulture.
Fontana di Carbonara
Di notevole interesse è la fontana barocca del XVIII secolo, posta appena fuori il centro antico di Carbonara: la struttura, realizzata nel 1792, era utilizzata come principale fulcro per l’approvvigionamento idrico del borgo, ma anche come lavatoio e abbeveratoio per i capi di bestiame nei percorsi della transumanza; la fontana assume un aspetto architettonico monumentale ed è suddivisa su due registri: il primo con tre canne d’acqua all’interno di nicchie a volta, nel secondo, invece, sono presenti le vasche in cui viene convogliata l’acqua.
Badia di San Vito
A circa un chilometro dal centro di Aquilonia, l’impianto attuale della badia risale alla metà del XIII secolo, ma non coincide con l’impostazione originale poiché nel tempo la badia ha subito dei rimaneggiamenti. La chiesa oggi ha una facciata a capanna ed è affiancata ad una torre campanaria. All’ingresso si nota lo stemma pontificio e una lapide con un’iscrizione risalente al 1731. All’interno della badia, invece, si trova la statua lignea del Santo, risalente al XIII secolo; l’acquasantiera e la vasca per le abluzioni del XVIII secolo e una Croce delle Indulgenze, concessa da Papa Leone XIII nel 1901. Davanti alla badia si sviluppa una spazio verde dominato da una secolare quercia.
Museo Etnografico di Aquilonia
Il Museo è intitolato allo studioso Beniamino Tartaglia, che lo ha ideato e realizzato con il contributo della comunità di Aquilonia e degli enti locali. Il museo, oltre ad una piccola sezione dedicata ai reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale, ricostruisce ambienti di lavoro, contesti abitativi e scenari di vita quotidiana contadina. Ad oggi, conserva circa 14.000 oggetti originali, articolati in circa 1500 mq distribuiti in 13 ambienti tra interni ed esterni, raggruppati in 12 sezioni tematiche.